Storia

Questa sintetica raccolta di scritti e di immagini si riferisce a mezzo secolo di ricerche sul rapporto arte-scienza, il cui seme è racchiuso nel lavoro sviluppato intorno alla metà degli anni ’50il tempo della soffitta.

Luciano Romoli durante la composizione di un’immagine relativa
alla reinterpretazione dell’effetto Doppler (1978).

Il secondo periodo, anni ’70, è stato dedicato a rappresentare visivamente alcune teorie della fisica relativistica e a reinterpretare, mediante il ricorso a leggi di ottica, alcune opere di Paolo Uccello.

Grandi campiture monocrome sul piano e la linea retta quale elemento di sintesi, hanno caratterizzato il risultato di questi anni.

Il decennio degli anni ’80 coincide con la ricerca dell’ “algoritmo” utile per ottenere immagini dinamiche dalle quali ricavare successivamente immagini congelate, definite “momenti visivi“.

La linea retta esaurisce la sua funzione e diventa curva, ma soltanto dopo essersi spezzata in tanti piccoli frammenti, simili ai pixel di una immagine digitale. Contemporaneamente viene ideata e sperimentata una nuova struttura genetica che sostituisce segni grafici primari di varia complessità agli elementi della formula matematica, struttura per la quale è stato coniato il termite “eidoalgoritmo“.

Negli anni ’90 vengono sviluppati principalmente i temi delle “bolle di sapone“, della “luce“, delle “Battaglie di San Romano” di Paolo Uccello, temi all’interno dei quali la co-presenza di elementi artistici e scientifici offre importanti stimoli per un’analisi razionale, al tempo stesso contaminata da quella componente estetica che si muove tra lirismo e fantasia.

La sintesi di questa vasta gamma di esperienze coincide con lo sviluppo, agli inizi del 2000, del tema delle “tracce fossili” e delle “stringhe“.

Tracce” di eventi fissate sopra ideali piani del tempo, pareti sovrapposte della radiazione cosmica di fondo.

Stringhe“, forse i costituenti più piccoli di tutte le strutture del mondo microscopico, corde vibranti di cui è composto l’Universo per una grande sinfonia cosmica.

Una sorta di “teoria del tutto” che si propone di unificare due contrapposti elementi, il macro e il micro, la linea retta e la linea curva, e affermare, al tempo stesso, che la “materia” di cui questi elementi sono fatti è sempre la stessa; l’unica differenza consiste nel modo con cui essa viene interpretata e rappresentata.

Un viaggio ideale, quindi, dall’infinitamente grande all’infinitamente piccolo, dalla retta alla curva, tra realtà che tendono a incontrarsi nello spazio-tempo, come un serpente che tenti di mordersi la coda per chiudersi a cerchio, probabilmente senza mai riuscirci.

Firenze, 4 aprile 2010
Il giorno del mio compleanno

Storia

Questa sintetica raccolta di scritti e di immagini si riferisce a mezzo secolo di ricerche sul rapporto arte-scienza, il cui seme è racchiuso nel lavoro sviluppato intorno alla metà degli anni ’50il tempo della soffitta.

Luciano Romoli durante la composizione di un’immagine relativa
alla reinterpretazione dell’effetto Doppler (1978).

Il secondo periodo, anni ’70, è stato dedicato a rappresentare visivamente alcune teorie della fisica relativistica e a reinterpretare, mediante il ricorso a leggi di ottica, alcune opere di Paolo Uccello.

Grandi campiture monocrome sul piano e la linea retta quale elemento di sintesi, hanno caratterizzato il risultato di questi anni.

Il decennio degli anni ’80 coincide con la ricerca dell’ “algoritmo” utile per ottenere immagini dinamiche dalle quali ricavare successivamente immagini congelate, definite “momenti visivi“.

La linea retta esaurisce la sua funzione e diventa curva, ma soltanto dopo essersi spezzata in tanti piccoli frammenti, simili ai pixel di una immagine digitale. Contemporaneamente viene ideata e sperimentata una nuova struttura genetica che sostituisce segni grafici primari di varia complessità agli elementi della formula matematica, struttura per la quale è stato coniato il termite “eidoalgoritmo“.

Negli anni ’90 vengono sviluppati principalmente i temi delle “bolle di sapone“, della “luce“, delle “Battaglie di San Romano” di Paolo Uccello, temi all’interno dei quali la co-presenza di elementi artistici e scientifici offre importanti stimoli per un’analisi razionale, al tempo stesso contaminata da quella componente estetica che si muove tra lirismo e fantasia.

La sintesi di questa vasta gamma di esperienze coincide con lo sviluppo, agli inizi del 2000, del tema delle “tracce fossili” e delle “stringhe“.

Tracce” di eventi fissate sopra ideali piani del tempo, pareti sovrapposte della radiazione cosmica di fondo.

Stringhe“, forse i costituenti più piccoli di tutte le strutture del mondo microscopico, corde vibranti di cui è composto l’Universo per una grande sinfonia cosmica.

Una sorta di “teoria del tutto” che si propone di unificare due contrapposti elementi, il macro e il micro, la linea retta e la linea curva, e affermare, al tempo stesso, che la “materia” di cui questi elementi sono fatti è sempre la stessa; l’unica differenza consiste nel modo con cui essa viene interpretata e rappresentata.

Un viaggio ideale, quindi, dall’infinitamente grande all’infinitamente piccolo, dalla retta alla curva, tra realtà che tendono a incontrarsi nello spazio-tempo, come un serpente che tenti di mordersi la coda per chiudersi a cerchio, probabilmente senza mai riuscirci.

Firenze, 4 aprile 2010
Il giorno del mio compleanno